GTA 6 E DONALD TRUMP, L'INCUBO DI DAN HOUSER È REALTÀ: COSA DISSE NEL 2018 L'EX ROCKSTAR
Donald Trump è stato eletto per la seconda volta Presidente degli Stati Uniti, con il giuramento e l'inizio ufficiale del secondo mandato fissato al 20 gennaio 2025. Ciò significa che il tycoon sarà in carica al momento dell'uscita di Grand Theft Auto VI, eventualità che per un importante ex-Rockstar Games sembrava improbabile.
Dopo la vittoria di Trump sono riemerse vecchie dichiarazioni di Dan Houser risalenti al 2018: all'epoca il co-founder di Rockstar Games era ancora parte della sua celebre compagnia, che lascerà soltanto due anni dopo, e nel corso di un'intervista con GQ disse di sentirsi "sollevato" dal fatto che Grand Theft Auto 6 non sarebbe uscito durante la presidenza del tycoon. Il motivo principale era legato principalmente ai contenuti satirici del gioco che avrebbero rischiato di suscitare diverse controversie durante il mandato di Trump, con House che fece inoltre una riflessione generale sia sui liberali che sui conservatori.
"Con GTA VI non so davvero cosa avremmo potuto fare, senza contare quanto la gente si sarebbe arrabbiata per qualsiasi cosa avremmo trattato nel gioco. Sia l'intensa progressione liberale che il forte conservatorismo sono entrambi movimenti militanti ed aggressivi. Fa spavento ed è anche strano, eppure talvolta entrambe le parti sembrano virare verso l'assurdo, e proprio per questo è difficile fare satira. Alcune delle cose che stanno accadendo vanno oltre la satira e rischiano di diventare vecchie già dopo due minuti, ma del resto tutto cambia così velocemente", questa fu la riflessione di Houser nel 2018 in occasione di un'intervista volta a promuovere l'uscita di Red Dead Redemption II che, essendo ambientato all'inizio del Novecento, non aveva alcun tipo di collegamento con l'attualità e la politica contemporanea permettendo dunque a Rockstar Games di agire in maniera più libera. Ai tempi, inoltre, è molto probabile che GTA VI fosse ancora in piena fase di concept e ben lontano dal prendere una forma concreta.
Oggi la situazione è completamente diversa: Trump è stato rieletto per un nuovo mandato e GTA 6 è confermato in uscita nel 2025, dunque sarà davvero molto interessante vedere che tipo di impatto avrà una volta disponibile sul mercato e quali contenuti satirici tipici del franchise emergeranno all'interno del gioco. Ma soprattutto, nonostante tutte le sue preoccupazioni, in fondo non sarà nemmeno più un problema dello stesso Houser non essendo più parte di Rockstar Games dal 2020.
FONTE: GAMESRADAR.COM
Donald Trump è stato eletto per la seconda volta Presidente degli Stati Uniti, con il giuramento e l'inizio ufficiale del secondo mandato fissato al 20 gennaio 2025. Ciò significa che il tycoon sarà in carica al momento dell'uscita di Grand Theft Auto VI, eventualità che per un importante ex-Rockstar Games sembrava improbabile.
Dopo la vittoria di Trump sono riemerse vecchie dichiarazioni di Dan Houser risalenti al 2018: all'epoca il co-founder di Rockstar Games era ancora parte della sua celebre compagnia, che lascerà soltanto due anni dopo, e nel corso di un'intervista con GQ disse di sentirsi "sollevato" dal fatto che Grand Theft Auto 6 non sarebbe uscito durante la presidenza del tycoon. Il motivo principale era legato principalmente ai contenuti satirici del gioco che avrebbero rischiato di suscitare diverse controversie durante il mandato di Trump, con House che fece inoltre una riflessione generale sia sui liberali che sui conservatori.
"Con GTA VI non so davvero cosa avremmo potuto fare, senza contare quanto la gente si sarebbe arrabbiata per qualsiasi cosa avremmo trattato nel gioco. Sia l'intensa progressione liberale che il forte conservatorismo sono entrambi movimenti militanti ed aggressivi. Fa spavento ed è anche strano, eppure talvolta entrambe le parti sembrano virare verso l'assurdo, e proprio per questo è difficile fare satira. Alcune delle cose che stanno accadendo vanno oltre la satira e rischiano di diventare vecchie già dopo due minuti, ma del resto tutto cambia così velocemente", questa fu la riflessione di Houser nel 2018 in occasione di un'intervista volta a promuovere l'uscita di Red Dead Redemption II che, essendo ambientato all'inizio del Novecento, non aveva alcun tipo di collegamento con l'attualità e la politica contemporanea permettendo dunque a Rockstar Games di agire in maniera più libera. Ai tempi, inoltre, è molto probabile che GTA VI fosse ancora in piena fase di concept e ben lontano dal prendere una forma concreta.
Oggi la situazione è completamente diversa: Trump è stato rieletto per un nuovo mandato e GTA 6 è confermato in uscita nel 2025, dunque sarà davvero molto interessante vedere che tipo di impatto avrà una volta disponibile sul mercato e quali contenuti satirici tipici del franchise emergeranno all'interno del gioco. Ma soprattutto, nonostante tutte le sue preoccupazioni, in fondo non sarà nemmeno più un problema dello stesso Houser non essendo più parte di Rockstar Games dal 2020.
FONTE: GAMESRADAR.COM