F1
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F1 | RUSSELL IN POLE A SILVERSTONE, DUE MERCEDES IN PRIMA FILA


Tre piloti inglesi al vertice della qualifica del GP di Gran Bretagna. Russell conquista una straordinaria pole con la Mercedes davanti a Hamilton e alla McLaren di Norris con Verstappen solo quarto con la Red Bull. Male la Ferrari con Sainz settimo preceduto dalla Haas di Hulkenberg. Leclerc è solo 11esimo.
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Gara pazza a Silverstone, dove il re Lewis Hamilton torna a vincere nella sua Silverstone dopo due anni e mezzo di digiuno in Formula 1. Il 7 volte iridato precede Verstappen e Norris. Quarto Piastri, quinto Sainz, sesto Hulkenberg. Leclerc solo 14° e in difficoltà per tutta la gara. Ritiro per il poleman Russell e Gasly. Il Mondiale torna tra due settimane in Ungheria
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GP Ungheria


Oscar Piastri conquista la sua prima vittoria in F1, vincendo il GP d'Ungheria. Norris gli cede la posizione come da ordine di scuderia nel finale, per una doppietta McLaren. Sul podio anche Hamilton (200° della carriera), seguito da Leclerc, Verstappen (sotto investigazione per un contatto con Lewis) e Sainz. Ritiro per Gasly. Il Mondiale torna la prossima settimana a Spa
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TOYOTA CHIARISCE: NON TORNERÀ IN F1 COME TEAM O MOTORISTA


La Casa giapponese, dopo aver ufficializzato la partnership con Haas, ha sottolineato che i suoi obiettivi non sono quelli di tornare in F1 con un team proprio o come fornitore di motori. Ora il focus è migliorare le vetture stradali.

Questa mattina in tanti si sono svegliati festeggiando il ritorno in Formula 1 di Toyota. Ma non è proprio così. La Casa giapponese ha stretto un accordo di partnership con Haas, in cui fornirà al team americano determinati servizi (costruzione di componenti, simulazione e altre cose), ricevendo in cambio know-how che dovrà servire a realizzare vetture migliori... ma stradali.
Nella conferenza stampa fatta poco dopo l'annuncio ufficiale della partnership tra Haas e Toyota, i vertici della Casa nipponica hanno subito tenuto a precisare una cosa importante: Toyota non ha intenzione di tornare in Formula 1 né come Costruttore, né tanto meno come fornitore di motori. Sarà un partner che darà, ma si attenderà anche di ricevere.
"Al momento non abbiamo alcun piano riguardo al tornare in Formula 1 come fornitore di motori", ha dichiarato Masaya Kaji, general manager del motorsport engineering di Toyota Gazoo Racing.
"In realtà - ha proseguito, entrando più nello specifico di un potenziale ritorno nel Circus iridato - non abbiamo alcun piano di avere un team di Formula 1. Al momento, abbiamo una scelta migliore e questa è l'opzione di collaborare con il team Haas".
Una presa di posizione molto netta da parte della Casa giapponese, che si troverà così a fornire servizi in cambio di know how in una collaborazione che, stando a quanto affermato dal team principal di Haas - Ayao Komatsu - sarà a lungo termine

"Questa non è una cosa a breve termine. I progetti che abbiamo scelto per iniziare sono stati scelti perché è evidente quali siano le aree in cui siamo carenti, quali sono le aree in cui non abbiamo le giuste capacità e quali invece Toyota ha grandi capacità".

"Ovviamente stiamo scegliendo il progetto che ha maggiore impatto e la maggiore necessità di essere sviluppato. Ma credo che nel corso di questa partnership ci capiremo sempre di più e saranno molte le aree in cui potremo lavorare assieme".
Se queste sono le intenzioni di Haas, quelle di Toyota sembrano vertere maggiormente a una tecnologia che, stando ai piani della Casa giapponese, andrebbe poi trasferita alle vetture stradali.
"Come sapete, le F1 sono equipaggiate dalla tecnologia più avanzata al mondo", ha dichiarato Takahashi Tomoya, presidente di Toyota Gazoo Racing. "L'aerodinamica, per esempio, è una tecnologia estremamente importante per i veicoli elettrici".
"Credo che arriverà il giorno in cui potremo trasportare la tecnologia dalle monoposto alle vetture di produzione e credo che questo porterà alla realizzazione di vetture del futuro. Insomma, vogliamo utilizzare ciò che impareremo sulle future vetture stradali".
Akio Toyoda, presidente di Toyota, ha aggiunto una parte fondamentale per capire la scelta fatta dalla Casa giapponese: "Nel 2009, quando lasciammo la F1, Toyota era concentrata soprattutto a essere un gruppo più grande, rispetto a fare vetture migliori".
"Come presidente, decisi all'epoca che i nostri obiettivi fossero le vendite e i profitti. Dunque la Formula 1 non andava bene per ciò che avevamo in mente in quel periodo. Ora ci stiamo trasformando in una compagnia che pensa a realizzare vetture migliori e lo facciamo utilizzando come base il motorsport. Per fare questo, abbiamo bisogno di persone che si prendano la responsabilità della transizione di tecnologia".
Insomma, per Toyota il motorsport torna a essere la base per realizzare vetture da strada definite "migliori". Haas sarà la piattaforma ideale per questo obiettivo, ma non lo sarà un impegno a tutto tondo in Formula 1. Non è un ritorno, quindi, ma una partnership che dovrà dare frutti a tutte le realtà coinvolte.


Fonte: motorsport.com
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F1 | RED BULL: SI ACCELERA LA COSTRUZIONE DELLA NUOVA GALLERIA

Red Bull è ben consapevole che la sua attuale galleria del vento sta mostrando tutti i suoi limiti, specialmente considerando che si tratta di una struttura con tanti anni alle spalle. Per questo il team sta costruendo una nuova struttura che si spera sia operativa nel 2026, anche se si stanno provando ad accelerare i tempi di costruzione.


Red Bull è divisa su due fronti al momento. Da una parte la consapevolezza che è in difficoltà sul piano delle performance per difendere il mondiale piloti da una McLaren ormai divenuta riferimento, dall’altra la speranza che gli aggiornamenti di Austin possano rilanciare la RB20 dopo un periodo difficile.
Parlando degli attuali problemi, tanti membri della scuderia di Milton Keynes hanno sottolineato come alla base di questo calo di performance vi sia stato uno sviluppo che ha seguito una direzione sbagliata, con una mancata correlazione tra i dati ricavati in pista e quelli dalla galleria del vento. Un elemento che pesa in ottica sviluppo, soprattutto nel momento in cui poi diventa difficile risalire alle cause di questo disallineamento in termini dei dati.
“Il bilanciamento è scollegato davanti e dietro. Lo vediamo dai dati. Dalla nostra galleria del vento non risulta, ma dai dati in pista è evidente. Quindi è qualcosa che dobbiamo comprendere perché, quando c'è un problema del genere, significa che non ci si può fidare dei propri strumenti. bisogna tornare ai dati della pista e all'esperienza precedente”, ha spiegato Christian Horner nelle ultime settimane sulle mancate correlazioni.

Attualmente la galleria del vento in uso dalla Red Bull è tra quelle con più anni alle spalle e non si trova a Milton Keynes, bensì a Bedford, a poco meno di un’ora dalla sede della scuderia. Una distanza non insormontabile ma che, chiaramente, richiede degli spostamenti e un certo grado di organizzazione per testare delle novità, specie considerando che il reparto compositi, dove si possono apportare delle modifiche ai modelli in uso in galleria si trova proprio a Milton Keynes.
Per dare un’idea, uno dei punti di forza della galleria del vento Aston Martin non sarà solo il fatto che sarà estremamente moderna e con una sensoristica molto più avanzata, ma anche che sarà collegata direttamente al reparto compositi a Silverstone, in modo che i tecnici potranno intervenire in tempi più brevi. Chiaramente, nella valutazione dell’efficacia di una galleria del vento ci sono però anche differenti elementi che vanno tenuti in considerazione.
Parlando dei problemi che stanno affliggendo la galleria del vento della Red Bull, Helmut Marko ha detto come ci siano diversi aspetti che stanno limitando il lavoro degli ingegneri ora che la sfida si fa sempre più intensa. “Una galleria del vento più moderna sarebbe d'aiuto in questo momento. La nostra galleria del vento è un modello del dopoguerra costruito dall'esercito britannico. E naturalmente ha i suoi svantaggi: la temperatura esterna, le distanze molto lunghe, il tempo di riscaldamento e tutto il resto. Ormai siamo indietro di molto su questo fronte”, ha spiegato il consulente della Red Bull in un’intervista alla testata gemella di Motorsport.com, Motorsport-Total.com. Infatti, anche la temperatura interna deve raggiungere un determinato obiettivo e se l'aria esterna è troppo calda o fredda, si impiega più tempo ad ottenere il target desiderato.
Elementi di cui bisogna tenere conto, non solo perché la galleria attuale sta mostrando i suoi limiti, ma anche perché con il sistema attuale di ore in galleria del vento basato sulla posizione in classifica, Red Bull ha avuto meno tempo delle altre squadre a disposizione per sviluppare la propria vettura. Proprio per questo, diventa cruciale essere efficienti e sfruttare al meglio le ore concesse dal regolamento.

Aspetti di cui Red Bull è consapevole e, non a caso, già dallo scorso anno, ancor prima del calo visto nel corso di questa stagione, ha investito per la costruzione di una nuova galleria del vento, che non sarà più a Bedford, bensì proprio vicino alla sede di Milton Keynes, garantendo così diversi vantaggi. Un tema che ha spinto anche Racing Bulls a spostare la propria sede da Bicester, dove vi è una galleria del vento che però non viene più usata da tre anni, proprio a Milton Keynes, dove gli ingegneri potranno sfruttare tutte le nuove strutture che sta mettendo in piedi Red Bull.
Il progetto è già in fase di costruzione, ma chiaramente i tempi saranno piuttosto lunghi. Ciò significherà che la nuova galleria del vento non potrà essere sfruttata non solo per lo sviluppo della macchina 2025, ma nemmeno per la realizzazione della monoposto 2026, quella con cui arriverà una rivoluzione tecnica di grande impatto anche sul piano aerodinamico. Per quanto si tratterà di un’era in cui sicuramente le Power Unit avranno un ruolo significativo, sarà altrettanto centrale comprendere rapidamente come far funzionare al meglio l’aerodinamica, in un sottile equilibrio tra il carico e il drag generato.
La speranza è che, come spiegato da Marko, la nuova galleria del vento possa essere in funzione già nel 2026, in modo da poter aiutare nello sviluppo e, per riuscire a ridurre i tempi di costruzione, il consulente della Red Bull ha sottolineato come si stia pensando a un approccio particolare. “La galleria del vento è in fase di costruzione e abbiamo anche acquistato il nostro edificio perché, se si riesce a far incastrare determinati elementi e a far entrare tutti i pezzi, si può risparmiare anche metà anno come tempi di costruzione e questo è possibile con questo edificio”.

Fonte: motorsport.com
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